Perché?

Perché?
Questa è la domanda che mi sono posto, mentre apprendevo da una testata locale di Napoli uno dei tanti fatti di cronaca.
Dico bene "tanti", perché purtroppo ci siamo talmente abituati che forse non ci facciamo più caso.
Succede in uno dei quartieri migliori di Napoli, il Vomero. Un professore di ginnastica esce presto di casa perché deve andare a casa della madre per svolgergli alcune commissioni.

Con il suo zainetto in spalla si avvia ad affrontare con gioia una giornata comune come noi tutti affrontiamo quotidianamente. Esce di casa alla volta della sua macchina, ma due persone in sella ad una moto, prima che lui possa entrarci, gli strattonano da dietro lo zainetto. Il nostro professore accenna ad una reazione e uno dei ladri, lo colpisce ripetutamente in capo con una chiave inglese. Con tanta violenza da fargli perdere i sensi  e lasciarlo a terra in una pozza di sangue. Soccorso avrà bisogno di 20 punti di sutura e riporterà un trauma cranico.
Paradossalmente i ladri non sono riusciti a portargli via lo zainetto.
Perché, mi domando un ladro, un uomo, pur nel bisogno e nella disperazione del momento, può compiere un gesto tanto feroce quanto stupido e inutile.
Come può un ladro seppur disperato, dimenticare di essere lui stesso figlio, padre, fratello, marito, come può modificare in maniera così brutale la vita di un'altra persona, con un gesto di una violenza  tale che sicuramente avrà delle conseguenze anche psicologiche nello sfortunato professore.
La vita è difficile, domani sarà ancora più difficile, ma lo è per tutti. Ma se perdiamo la seppur minima forma di rispetto per la nostra specie, allora il mondo diventa invivibile.
Siamo abituati, assuefatti alla violenza, si uccide per dieci euro, si violentano donne per scherzo, si pestano le persone per passatempo.
Gesù, si dice, sia venuto 2000 anni fa e più, per portare l'amore, per prendersi i nostri peccati, forse è il tempo che rifaccia una capatina sul pianeta terra, se gli è rimasta la voglia!

Marcello Turco