Il fiume di fango della Politica.
Non è possibile, non è giusto,
non è reale che nel 2018 una giovanissima mamma perde la vita con i suoi
piccoli figli, anime innocenti, perchè travolti da un fiume di fango.
Non in un
viottolo di montagna, non in un paese della sperduta Africa, ma in una arteria
importante che collega Lamezia Terme 4° città della Calabria con numerosi ed
importanti paesi in collina.
Sentire al TG3 i cittadini del
Comune di Vena di Maida e Maida che da anni denunciano il completo abbandono
della strada, con tombili divelti coperti da carcasse di vecchi
elettrodomestici.
Ma la politica, i politicanti,
quelli che un mese prima delle elezioni, vengono a magnificarvi e a prospettare
obbiettivi e progetti eccezionali, stanotte dormivano, o forse no, qualcuno
sentiva la coscienza lamentarsi, piangere.
Decenni di politica Regionale,
provinciale, comunale, di destra e di sinistra hanno ridotto un luogo benedetto
dal cielo in una grande cloaca.
Invece di spendere, con
parsimonia, le poche risorse per ripulire gli alvei, creare aree di espansione
per contenere le piene, rinforzare o costruire muretti di sostegno lungo le
strade, piantare alberi sui pendi o mettere reti di contenimento. pulire le
caditoie nelle città, creare nuovi sistemi di deflusso delle acque piovane, si
continuano a progettare opere faraoniche quanto inutili.
Così ad ogni inizio di autunno
quella che si chiama bomba d'acqua, prima eccezionale, oggi di routine, semina
panico e distruzione e ieri anche la morte.
Ad ogni bomba d'acqua ci sono
cittadini che vedono le loro case distrutte da piene, frane, smottamenti.
Perdono in un istante il sacrificio di una vita. Aziende ridotte sul lastrico,
operai licenziati, tradizioni perse.
Soverato, Rossano e mille casi in
questi anni, inutili, dimenticati.
Oggi la prima azione politica è
"Chiedere lo stato di calamità", ricevere soldi, da distribuire in
futili e inutili operazioni di bonifica, ma che portano potere e consenso.
Siamo cuori pulsanti, anime immortali, non siamo in vendita.
A Lamezia Terme si chiude tutto ma oggi
non le scuole. Si guarda il pelo nell'occhio ma la Cattedrale e il Corso erano
inondati di acqua.
I sindaci si susseguono alternandosi ai commissari. Tagliano
nastri di rotonde inutili, di manifestazioni effimere. Spendono i soldi
dell'Europa per sagre, associazioni. Per costruire la Concattedrale o rifare il
Magistrale.
Ma forse si dovrebbe pensare ad una forte azione di bonifica e di
ripristino del territorio. Di dare una idea al futuro di questa città.
Riconvertire il Carcere, ridare dignità e futuro al mercato coperto, Ridare una
minima vivibilità a tutte le zone dove si è depauperato il territorio con case
abusive, dove non esistono marciapiedi, illuminazione, e dove, quando piove, si
formano fiumi di fango.
Oggi siamo tutti incazzati e
tristi, ricordiamocene quando 15 giorni prima delle prossime elezioni comunali,
i tanti candidati Sindaci con le loro decine di liste e migliaia di candidati
verranno da noi a chiederci il voto, l'ultimo argine che abbiamo al fiume di
fango della politica!
Marcello Turco 5 ottobre 2018

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