Non vedo, non sento.
Buongiorno,
sono sei mesi che chiamo buyer di catene GDO, pagati per
trovare delle opportunità alle loro aziende.
Un buyer dovrebbe essere l'occhio sul mercato, seguire
l'andamento dei prodotti leader ma anche il nascere di nuove realtà che possono
offrire, prodotti migliori nella qualità, nel margine e non presenti nelle
guerre al ribasso dei volantini.
Ma quando gli telefoni o mandi una mail non ti rispondono
neanche!
Anche negli Stati Uniti, come nel nord Europa e da alcuni
anni in Italia, le grandi superfici GDO sono in crisi. Fatturano molto ma fanno
poco profitto. Superfici troppo grandi con enormi spese, molto personale e le
aperture prolungate tutti i giorni dell’anno, diminuiscono i profitti, il
ricavo puro, che è il vero obbiettivo per una azienda.
Io continuo a proporre i miei prodotti di qualità, con una
bella confezione e un buon rapporto prezzo/qualità. Prodotti che danno margine
e che caratterizzano il punto vendita per la qualità, varietà e originalità dei
prodotti offerti. Ma non riesco a venderli, ad avere interlocutori.
Ma se giriamo i supermercati hanno tutti gli stessi prodotti
che a rotazione vendono sottocosto.
Quindi produrranno sempre di più le grandi multinazionali,
con prodotti sempre più uguali e appiattiti verso il basso.
Le aziende artigianali locali avranno sempre più difficoltà
a raggiungere i consumatori e prima o poi chiuderanno o saranno assorbite dalle
grandi ma con produzioni standard.
Le grandi superfici aprono e chiudono, si fondono, aumentano
diminuiscono i punti vendita e creano instabilità di mercato.
Forse bisogna tornare alla vendita fatta non solo di numeri
ma anche di anima, di coscienza e di coraggio.
Questa è se vi pare!


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