La signora dei ricordi
Mi svegliai all’improvviso, sudato, con il respiro corto. La
sveglia segnava le 7:00, l’ora di alzarsi.
Accesi la luce del comodino e sobbalzai al centro del letto
per lo spavento.
Di fronte a me, seduta sulla poltroncina al lato dell’armadio
c’era una signora sulla quarantina, chiara nel viso, longilinea, che mi guardava
sorridendo.
Misi da parte la paura improvvisa e rasserenato dalla sua aria
mite, le chiesi: Buongiorno signora, sei nel mio sogno o sei vera?
Perdonami, dormivi, non
volevo svegliarti, adesso sei sveglio ed io sono vera, come il tuo spavento, il
tuo stupore e gli occhiali sul comodino.
Già gli occhiali, li misi e guardai come un bambino può
guardare il suo giocattolo nuovo, pieno di stupore.
Come sei entrata? Come ti chiami? Perché sei qui? Cosa ho
fatto? Chi sei?
Basta, con le domande,
rilassati, respira profondamente e ascolta.
Ti dispiace se andiamo di la, sul
divano, mi sento un poco in imbarazzo qui seduto sul letto con te di fronte.
Lei si alzo, e con lenta grazia e
si avvio come se questa casa fosse la sua da sempre.
Bella era bella, purtroppo,
nonostante lo stupore e le mille domande, l’uomo che era in me non poteva che
ammirare ed apprezzare le linee curve che si susseguivano come tornanti dalla
testa ai piedi.
Misi la vestaglia, mi sciacquai
il viso e andai verso il divano blu, dove lei mi aspettava seduta e raggiante.
Allora, sei un angelo mandato dal
cielo o una spia mandata dai servizi segreti?
Forse i miei amici volevano farmi
uno scherzo per scuotermi!
No Marcello, sono semplicemente la Signora dei Ricordi.
“Marcello”, com’è bello sentirmi
chiamare, che bella voce, che bella vibrazione.
La Signora dei Ricordi, cos’è un
programma televisivo come scherzi a parte?
No, sono una creatura del mondo come le rocce, i fiumi, il fuoco e gli
alberi, sono la Signora dei ricordi tutto qui.
Ok, Signora dei ricordi… così
bella direi meglio la Signora dei bei ricordi!
I ricordi sono ricordi, sono belli o brutti a seconda della prospettiva
e dal tempo in cui li guardiamo.
Ok, ricapitoliamo, sono sveglio,
tu sei vera, non sei uno scherzo e sei La Signora dei Ricordi…quindi, perché
sei qui, e da me poi, come sei entrata?
Marcello, Marcello lascia al tuo stupore ed alla tua meraviglia di
fluire in te, non tribolarti con domande, con ma e perché.
Ok, allora io sto seduto qui,
zitto, ad ammirarti ed ascoltarti, dimmi!
Sono venuta a prendere il tuo zaino
Lo zaino? Quale quello con la
macchina fotografica, quello della palestra o quello del lavoro?
No, solamente lo zaino
dei tuoi ricordi.
Zaino dei ricordi? Cos’è? Dov’è? Ne ho tanti zaini, oggi
siamo pieni di zaini, ma quello dei ricordi proprio non ce l’ho, mi dispiace.
Ma come, è lo zaino dei
ricordi, quello che porti sempre con te ovunque vai. Lo apri, quando vedi
vecchie foto, quando incontri vecchi amici, quando guardi l’orizzonte seduto
in riva al mare, quando guardi tua madre nei suoi profondi occhi, quando
prepari il piatto preferito di tuo padre, quando ascolti i tuoi dischi, quando
abbandoni te stesso e il presente e guardi il film della tua vita.
Bello, proprio bello, ma dove si trova? Mia cara Signora dei
ricordi Come posso darti una cosa che non ho? Ma se l’avessi, perché dovrei
dartelo?
Marcello il tuo zaino
è troppo pieno ed ormai è diventato pesante per te. Te ne darò uno nuovo da
riempire di nuovi ricordi di una nuova vita, della stessa vita ma diversa.
Basta camminare avanti con la testa rivolta indietro, vai, cammina lungo la tua
strada guardando lontano dinnanzi a te.
Signora dei ricordi io
la ringrazio, ma da tempo i miei ricordi mi pesano assai poco, ho fatto pace con
me stesso e con il mondo, ho perdonato e sono stato perdonato, ho compreso e
tollerato.
Ma sono felice se lei lo prende, lo porti via, lo disperda
nel mondo affinché i miei ricordi, le mie emozioni, possano essere di
insegnamento per qualcuno.
Arrivederci Marcello,
ci rivedremo un giorno, bye

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