La foglia

La foglia
Com'è triste osservare una foglia secca ai margini della strada.
Tutta raggrinzita, dai colori pallidi.
Penso a quando era verde e tesa, attaccata al suo ramo. 
Ogni mattina lottava per cercare il sole, la sua vita.
Doveva prevaricare le altre, coprirle, allungarsi tra di esse.
Si contorceva per essere più vicina al sole, per poterlo guardare meglio in faccia.
La sera, al buio della notte, scaricava la sua tossicità.
Cercava di recuperare il suo equilibrio.
La nostra verde e forte foglia, faceva parte di un grande sistema chiamato albero.
Ne era la parte più bella, più colorita ed intensa.
Quando il vento soffiava, vibrava di suoni.
Giorno dopo giorno ripeteva gli stessi gesti, producendo linfa vitale per fare ingrossare i rami, il tronco e fare allungare nella profondità della terra le radici.
Ma venne il tempo in cui si spense l’estate e nacque l’autunno, e con esso arrivarono le grigie nubi che coprirono la faccia del sole.
La nostra foglia comincio a vederlo sempre meno, il sole non la illuminava e non la riscaldava più come prima.
La lotta con le altre foglie si fece più dura.
Divenne gialla, giorno dopo giorno, sempre più gialla. 
Si incurvò.
Le compagne più deboli, quelle che lei aveva prevaricato, caddero per prime.
Lei cercava di resistere più a lungo dentro il sistema albero.
Ma un giorno il ramo si rese conto che non contribuiva più al sistema con la sua linfa e la lasciò cadere, l’abbandono a sé stessa.
Finalmente libera, ormai rossastra, si lasciò trasportare dal vento nel suo oblio.
Libera.
Marcello Turco - 15 novembre 2016

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