Un'orata









          Un'orata





Aspettavo l'ora dell'appuntamento, fuori, sotto la pioggia, quando mi decisi a battere due forti pugni al portone.
Mi aprì lei, con il grembiule a fiori che gli avevo comprato alla bancarella rionale, ma donato con una elegante confezione, facendolo passare per un acquisto ad un famoso negozio del centro.
Aveva i capelli freschi di parrucchiere, ma una ciocca anarchica le scendeva sulla fronte, dandole un'aria sensuale e sbarazzina,
Entra! Era ora dissi, ma sei tutto bagnato, si ... sono arrivato in leggero anticipo ma non volevo metterti in difficoltà, le donne sono sempre in ritardo, ma appartiene già al passato, parliamo del presente, hai preparato il tanto atteso piatto a sorpresa? Si ho appena finito. Che bel profumo!, Avevo acceso un bastoncino di incenso di sandalo, so che ti piace, ma l'odore della pietanza l'ha coperto, infatti è un coperto!

Ok, ma mi fai entrare o restiamo tutta la sera qui fuori?

Come entrai e chiusi la porta alle mie spalle, sfilai dal mio cappotto 3 rose di diverso colore, 

le porsi con un delicato bacio sulle labbra, come una farfalla che si posa delicatamente su di un fiore per fermare il suo breve volo.
Odore di pesce? Si, ti ho preparato un pesce al forno... spigola? 


No orata, mi rispose, non stai sempre a dirmi dammi un'orata del tuo tempo.
Dammi un'orata? Si è vero, mi hai fregato, io giocavo sul doppio senso, volevo un'orata del suo tempo, del tuo corpo, della tua passione dei tuoi desideri, ma a dire la verità un'orata al forno è sempre ben accetta.

La serata trascorreva tra una spina clandestina e un bicchiere di vino bianco, tra un sorriso e un ammiccamento, ma poi ci sarò anche una seconda orata? Dopo l'orata al forno ci sarà l'orata sul divano? ... non saprei...forse



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