Una riflessione su Marano di un comune cittadino, come
spunto per le prossime elezioni comunali.
Se io compro un appartamento, vado da un architetto, gli
spiego le mie esigenze e lui lo progetta. Inserirà per prima cosa i servizi 1 o
2 a secondo che la famiglia è numerosa una o più camere da letto a secondo del
numero dei figli, e così via.
Se fossi per esempio
un medico, l’architetto avrebbe predisposto lo stesso appartamento ma con una
ampia sala di attesa con servizio, una piccola stanza per la segreteria, una
stanza per le visite etc.
Quindi noi
modifichiamo e rendiamo funzionale, la
stessa abitazione ad usi e necessità diverse.
L’architetto urbanista opera nello stesso modo, cerca di
coniugare le esigenze e le aspettative dei cittadini che abitano nelle loro
case il cui insieme forma i palazzi, i parchi, quartieri e quindi la città.
Come nelle nostre case ci devono essere i servizi, così l’aggregato di case chiamato
città deve avere i suoi servizi, così come nelle nostre case c’è uno spazio
comune, il soggiorno, così nelle città
ci devono essere gli spazi comuni che sono le piazza etc,. Così come nelle
nostre case ci sta il corridoio che raccorda le varie stanze, così nella città
ci sono le strade che raccordano le varie case o palazzi o parchi ed edifici
pubblici, così come nei palazzi ci sono gli ascensori nella città ci devono
essere i mezzi pubblici, così come nei palazzi ci stanno le scale, così nelle
città ci devono essere i marciapiedi.
Così come la casa
deve essere funzionale alle esigenze di chi la abita, così la città deve essere
funzionale alle esigenze variegate dei suoi cittadini.
Parto quindi da questo assioma per dire con forza che “Marano deve essere riprogettata e resa
funzionale solo e solamente alle esigenze dei suoi cittadini e non sviluppata
per tutelare gli interessi economici dei soli gruppi di potere”
Dall’antica Grecia in poi l’uomo a sempre studiato ed
edificato città tenendo conto delle loro specificità ed adeguandole alle
esigenze dei suoi abitanti. Dal castello città che proteggeva dagli attacchi
nemici ai comuni come Firenze, con
pianta ortogonale, dove i servizi e gli edifici pubblici e di rappresentanza
erano collocati più o meno al centro della città.
Ma Marano non è nata ieri ne l’altro ieri, ma tanto tempo fa
quando le esigenze dei suoi cittadini erano diverse da quelle di oggi. E’ su questo impianto che si è sviluppata la
città, non tenendo conto però delle
esigenze dei suoi cittadini, si è passati da una città funzionale ad una struttura
economica contadina ed artigiana, ad una città dove si sviluppa il terziario e diventa dormitorio e quindi valvola di sfogo della
esplosione demografica di Napoli.
Per ritornare alla premessa, questo sviluppo improvviso di
palazzi e parchi, non viene attuato tenendo conto anche delle esigenze dei
cittadini , che vi si recano ad abitarvi, strade parcheggi scuole, ma solamente
tenendo conto di utilizzare quanto più possibile per finalità economiche, gli
spazi e le volumetrie a disposizione, e dove non sono riusciti a distruggere il
territorio i tanti costruttori ci hanno pensato i molteplici edificatori
abusivi, che hanno costruito interi quartieri senza la minima attenzione ai servizi comuni.
Vi evidenzio delle fotografie virtuali della situazione
attuale.
1- Strada Mario Musella – quella che và da Via Falcone allo
stadio. Nonostante si affacciano sulla strada la scuola Media Socrate, il liceo
Segrè, il palazzetto dello sport e lo stadio, quindi grandi flussi di persone, i marciapiedi , cioè quello spazio di
sicurezza dove dobbiamo camminare noi e i nostri figli, sono piccoli,
intralciati da pali, e in un tratto inesistenti da entrambi i lati. La cosa
paradossale e che la progettazione di questi spazi e di alcune decine di anni
fa, e non dell’epoca in cui esisteva solo, come mezzo di trasporto il cavallo.
E questa situazione la possiamo riscontrare anche in zone di nuova costruzione
dove non si è tenuto assolutamente conto dei pedoni.
2- Quando sono arrivato a Marano ho notato che il punto di
aggregazione dei giovani era la Q8 di corso Europa, che adesso fa il turno di
notte e quindi non è più fruibile . Oggi questi si riuniscono davanti ad alcuni
bar o pizzerie spesso intralciando la strada. Occorre quindi una grande piazza di aggregazione per i
giovani ed anche per gli adulti in occasioni di eventi culturali e politici.
Che sia centrale e raggiungibile da tutti.
3- Piazza della pace- il suo accesso è impedito da una serie
di pali e catene, quelle specie di aiuole recintate servono solo ai bisogni dei
cani, la benzina ne occupa e ne preclude la sua funzionalità, io immagino una
piazza ridisegnata che tenga conto delle esigenze di bambini giovani ed anziani
Corso Umberto e Corso Merolla , dove la gente si riversa per
passeggiare e fare shopping, che dovrebbe rappresentare il centro pulsante per
il commercio ed attrarre persone dalle cittadine limitrofe. I marciapiedi sono
piccoli, e intralciati da vetrine esterne che ne occupano una parte, e dalle
molteplici mercanzia che i commercianti espongono sul marciapiede in barba ai
divieti. Faccio un esempio, se mio figlio passeggia sul marciapiede opposto al
Banco di Napoli, e deve scenderne perché occupato dalle varie vasche del
pescivendolo, e viene investito io con chi me la debbo prendere??
Occorre immediatamente, visti il buon esito dell’isole
pedonali, rendere permanente l’isola pedonale così come è stato fatto a Napoli
a via Roma, Chiaia, ed al Vomero in via Luca Giordano e Via Scarlatti, che dopo
la ritrosia dei commercianti, sono diventati dei luoghi di sfogo per bambini e
genitori che si sono riappropriati di uno spazio che gli appartiene, come se a noi l’architetto non ci avesse
predisposto in casa un soggiorno e tutti ci saremmo ritrovati chiusi nelle nostre
stanze, quindi incomunicabilità
4- Quartieri satelliti o appendice della città. Il centro
storico, i vecchi quartieri le masserie, ed i nuovi insediamenti abusivi sono
completamente scollati dal tessuto urbano e sociale della città. Occorre
ripristinare la funzione ed i servizi del centro storico, avviando un progetto
ecosostenibile di ristrutturazione delle vecchie costruzioni in sintonia con l’architettura del luogo e
creare parcheggi e marciapiedi, in modo di adibire il centro storico a centro
commerciale all’aperto, con botteghe artigiane, negozi e locali ludici e di
ristorazione, come è stato fatto benissimo nel centro storico di Bari.
I quartieri abbandonati devono essere integrati con servizi de localizzati, con strade
funzionali mezzi di trasporto che veicolano gli abitanti in
centro.
5- Le scuole – penso che sia paradossale che a Marano ci
siano solo due scuole superiori, Il Magistrale e lo Scientifico, penso che per
evitare a molti giovani studenti di Marano di dover frequentare con sacrifici personali ed
economici istituti tecnici del comprensorio, bisogna avviare la progettazione
di un istituto tecnico Maranese.
Ma abbiamo detto che la cosa fondamentale della città e che
i suoi cittadini possano fruire agevolmente di tutte le strutture di servizio e
accessorie, siano essi edifici comunali,
parchi, scuole o strutture di divertimento etc. Per fare questo bisogna
riprogettare la viabilità, i parcheggi, e soprattutto i mezzi di trasporto.
La viabilità va sviluppata non solo tenendo conto adesso
degli alti flussi di traffico che transitano per Marano ma anche
dell’intensificarsi in futuro di questi flussi, dell’aumento esponenziale dei bisogni di mobilità. Bisogna alleggerire
il traffico lungo le arterie principali e canalizzarle in quelle circostanti.
Il alcuni paesi del nord Europa hanno decongestionato le
strade del centro, restituendole ai pedoni, e contemporaneamente velocizzati i
flussi di traffico, costruendo delle arterie sotterranee. Anche a Roma ci sono
dei buoni esempi in merito, che consentono di bypassare il centro, interdetto
al traffico, se non autorizzato, dalle
8.00 alle 18.00.
Vanno messi a disposizione dei cittadini più parcheggi, sia
lungo i marciapiedi eliminando quelle costose e inutili fioriere e plinti di
cemento giallo, che si trovano in ogni dove, e sia destinando nuove aree anche
periferiche a tale scopo.
Mezzi di trasporto, assolutamente recuperare il progetto del
Micrometrò, che oltre a rappresentare un mezzo veloce ed economico per
raggiungere lo snodo della metropolitana , rappresenta una forte diminuzione di
traffico veicolare degli abitanti dell’area nord costretti a transitare in
Marano per raggiungere la zona ospedaliera o Napoli.
Mezzi di trasporto – autobus piccoli per poter soddisfare le
utenze dei cittadini del centro storico e delle periferie, potenziamento degli
autobus per il Cardarelli e Varie
località di interesse pubblico di Napoli, una ritardata chiusura serale della
metropolitana, ed un potenziamento del parcheggio di interscambio. Una politica
di abbonamenti e di facilitazioni, che incentivi l’uso dei mezzi pubblici
invece di auto e motorini, anche viste le condizioni sempre più precarie in cui
versano vari strati sociali della nostra cittadina.
Bisogna fare le piccole cose le più facile ed economiche,
subito.
Studiare le
possibilità di finanziamenti Europei per il ripristino del centro storico e per
la costruzione di un Istituto Tecnico, e per eliminare la rotonda di Titanic e
creare delle strade nuove ed alternative.
Interloquire con la CTP e ANM per un potenziamento e
diversificazione dei mezzi pubblici.
Riaprire anche aspramente la discussione sul tavolo
regionale del Micrometro.
Ma soprattutto, bisogna avere il CORAGGIO di ristudiare e riprogettare il PIANO REGOLATORE
DI MARANO.
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