Sangue del sangue

Pubblico questa poesia, che dir si voglia, che scrissi una sera pervaso dal ricordo di mio padre Michele.


“Sangue del sangue”

Roca correva lungo un filo la sua voce.

Da lontano giungeva in me,
ridestando ricordi, sensazioni, nostalgia.
Così lontani, eppur così vicini,
attraversando generazioni, tempi, trasformazioni.

Tante volte a lui ho teso la mano,
quante volte lui a me.
Il cambio dei ruoli,
un gioco a noi spontaneo.

Sorrisi, racconti, emozioni, poesie, e poi
viaggi, consigli, rimproveri, solidarietà,
camminando per strada o seduti al bar.

Ed ancora sguardi, baci, carezze.
Ed ancora parole,
parole senza suono.

Il destino ci ha voluti lontani,
ma le nostre anime percorrono lo stesso sentiero.

Figlio e padre,
sangue del sangue.

Marcello Turco - 21 marzo 1993

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