Sono passati più di 40 anni da quando l’uomo arrivava a toccare la luna, 40
anni dopo è una grande avventura arrivare da San Rocco a Napoli.
Avevo appena 6 anni, quando quella sera tutti intorno alla
grande TV di legno, in bianco e nero, ho
potuto vedere l’ammaraggio della navicella spaziale Apollo 11. I piloti Neil
Armstrong, Michael Collins , Edwin (Buzz) Aldrin, uscirono
dalla navicella e galleggiando nello spazio toccarono il suolo lunare,
piantarono la bandiera a stelle e strisce.
Tito Stagno, dai suoi microfoni cercava di farci partecipi di quei
momenti così esaltanti.
L’uomo aveva vinto un’altra battaglia di progresso.
La Nasa oggi usa lo Shuttle, e andare sulla luna non fa più
notizia, non fa più venire i brividi.
Nel 2009 il progresso non è ancora arrivato del tutto a
Marano di Napoli, dove i mezzi di trasporto e le vie di comunicazione, lasciano
molto a desiderare.
Una intera popolazione di studenti di tutte le età e
lavoratori di tutti i censi e professioni, ogni mattina ripetono l’avventura
dell’Apollo 11, cercando di raggiungere la luna che in questo caso si chiama
Napoli.
La mancanza di mezzi pubblici veloci come metropolitane o
tram, l’esiguità dei mezzi gommati, rendono questa avventura ogni giorno ricca
di mistero e di suspance, arriverò in
orario a scuola o al lavoro?
Io tra i tanti mi posso considerare fortunato, abito in
centro, ma chi vive a San Rocco, o nel centro storico, come fa?
Quanto impiega un abitante di San Rocco ad arrivare a
Napoli?
I nostri figli sono costretti a svegliarsi prestissimo, ed
ancora assonnati li vedi fermi ed infreddoliti all’alba alle fermate dei bus.
Per poi vederli ritornare nelle prime ore del pomeriggio distrutti e quindi
incapaci di studiare e svolgere una normale vita.
In questi anni a Marano i politici si sono cimentati in
grandi programmi, progetti faraonici, si sono succeduti vari leader politici di
diversi schieramenti, recentemente sono stati fatti degli studi specifici sulla
mobilità da insigni professori ma ancora nulla. Forse il giorno che gli
Americani toccheranno il suolo di Marte, forse a Marano avremo un tram, un
Micrometro, o qualsiasi altra cosa si voglia per portare i lavoratori e gli
studenti brevemente e in condizioni umane a Napoli. Quando dico condizioni
umane, mi riferisco all’esperienza quotidiana di autobus stracolmi, dove
d’estate impera l’odore acre del sudore umano,
e d’inverno diventano veicolo fecondo di propagazione di virus,
ultimamente molto pericolosi. Spesso succede di arrivare stanchi, scarichi, e a
sera quando torniamo a casa siamo talmente stanchi da non poter vivere la
nostra città seppur con una minima passeggiata, ed ecco che Marano diventa un
grande dormitorio, privo di vita propria
Arrivano questi 30 milioni di euro, che l’Europa ci ha
concesso, il famoso progetto “Europa più” non disperdiamoli in mille rivoli, in
tante opere inutili, costruiamo il nostro Apollo 11 che ci porti velocemente e
comodamente a Napoli.
Marcello Turco

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